Tirocinanti della giustizia: la politica per una volta non resti schiava della burocrazia


I tirocinanti della giustizia calabresi aspettano da mesi che il bando che da loro diritto di lavorare nei tribunali divenga operativo.
Manca solo il nullaosta da parte del Ministero della Giustizia, che giace da settimane sulla scrivania di un funzionario.
Oggi hanno protestato a Catanzaro presso la cittadella regionale. Annunciano nuove proteste se la loro situazione non dovesse sbloccarsi. Difficile dargli torto
Il governo si affretti a concedere il nullaosta per rendere operativo il bando dedicato ai mille tirocinanti della giustizia calabresi percettori di ammortizzatori sociali in deroga che sono in graduatoria ormai da mesi. Ho scritto, insieme alla collega Tiziana Ciprini, al Ministro Orlando per sollecitare una rapida conclusione di questa vicenda. Da ormai un mese i tirocinanti attendono un semplice passaggio burocratico che tarda a venire. Nel frattempo stanno continuando a protestare civilmente per poter godere di un diritto praticamente acquisito.
Il bando lanciato nel mese di marzo dalla Regione Calabria ha le coperture economiche della Comunità Europea e l’avallo degli uffici giudiziari calabresi, con cui sono state concluse delle intese anche al fine di concedere loro il personale di cui hanno bisogno. La Calabria ha un tasso di disoccupazione tra i più alti in Europa e questa misura potrebbe consentire respiro a mille famiglie calabresi. Insomma, non si tratta di bruscolini, ma di un passaggio necessario e doveroso.
Ci auguriamo che prima di Natale i tirocinanti della giustizia calabresi possano ottenere quanto gli spetta. Non si comprende la natura di tale ritardo nel concedere il nullaosta. La politica, per una volta, non resti schiava della burocrazia.

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