Abuso di potere nella sanità calabrese: la verità è chiara!


Dopo la nostra nuova ispezione svolta ieri mattina possiamo affermare nuovamente che la cardiochirurgia universitaria di ‪‎Catanzaro‬ non ha ancora il possesso dei requisiti di legge per l'attività.
Da qui le ragioni del nostro specifico esposto al procuratore Nicola Gratteri, in cui abbiamo precisato che la cardiochirurgia universitaria non ha ancora una terapia intensiva dedicata (nonostante abbiano introdotto parziali adeguamenti a seguito delle nostre denunce di un anno fà), non ha due sale operatorie dedicate ai soli pazienti cardiochirurgici, benché obbligatorie, ha 14 infermieri sui 29 imposti dalla normativa e non ha un percorso e delle procedure dedicati per la rianimazione.
I commissari Scura e Urbani sapevano delle verifiche in corso da parte della commissione dell'Asp di Crotone e hanno revocato la procedura attivata soltanto all'esito sfavorevole.
Ora dovranno spiegare alla magistratura perché a febbraio revocarono la procedura di verifica dei requisiti della Cardiochirurgia del policlinico universitario Mater Domini, di cui erano perfettamente a conoscenza nei mesi precedenti.
Confermerebbe la nostra tesi e smentirebbe l’apparato dell’insabbiamento e della vergogna, la recente realizzazione di una vetrata per isolare i pazienti cardiochirurgici nella terapia intensiva generale del policlinico universitario di Catanzaro. Adesso sarà la Procura di Catanzaro ad esaminare le carte e accertare i fatti.
Con lo stesso Scaffidi e con il consulente Tullio Laino, abbiamo illustrato gli altri due esposti alla Procura di Catanzaro: uno sul falso materiale prodotto nella struttura commissariale riguardo alla costituzione in giudizio della Regione Calabria contro alcuni municipi in fatto di rete ospedaliera; l'altro sul recente decreto commissariale che ha modificato la normativa sull'autorizzazione e l'accreditamento delle strutture sanitarie.
La storia del FALSO, gravissima e sconfinante nel penale, è elemento di arroganza dei commissari Scura e Urbani che ritengono la sanità "cosa loro" e per attestare la loro volontà fanno o, peggio, fanno fare da dipendenti regionali di Oliverio veri e propri falsi contro la Regione Calabria!








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