Tutelare il riso made in Italy

La Commissione Europea potrebbe dare libero accesso, a dazio zero, all'importazione di 76.000 tonnellate di riso indica dal Vietnam, mettendo a repentaglio la produzione di riso italiano e calabrese. 
Il nuovo accordo, confermato con plauso anche dal vice ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, si inquadra nel sistema di preferenze generalizzate che l'Ue concede ai paesi in via di sviluppo per accedere al mercato europeo. Attualmente, secondo questo regime commerciale, il riso importato nell'Ue a dazio zero supera le 300.000 tonnellate. Abbiamo gia' affrontato il problema trattando delle importazioni di riso dalla Cambogia, anche queste agevolate e aumentate grazie agli azzeramenti o alle progressive riduzioni dei dazi della tariffa doganale comune, a danno del comparto risicolo nazionale. Il nostro Paese produce piu' del 50% di riso dell'UE, posizionandosi come principale produttore con circa 1 milione e 400 mila tonnellate di riso greggio, mentre in Calabria si produce riso di qualita' nella piana di Sibari, con circa 600 ettari di terreno coltivati. Lo scorso novembre con una risoluzione del MoVimento 5 Stelle (a prima firma Giuseppe L'Abbate) in commissione agricoltura, abbiamo impegnato il governo ad intervenire al fine di attivare la clausola di salvaguardia a tutela del mercato italiano del riso o, in alternativa, a valutare l'opportunità di introdurre un dazio proporzionato per l'importazione. Le aziende risicole italiane danno lavoro a 10 mila cittadini. Non capiamo come si possa parlare di difesa del made in Italy, se si continua a immettere riso dalla Cambogia, dal Myanmar e adesso dal Vietnam. Attualmente in commissione stiamo esaminando un disegno di legge che delega il Governo a sostenere il settore del riso. Le nostre preoccupazioni, anche in vista di una prossima riforma della legge del mercato interno del riso, sono a tutela della valorizzazione delle varietà, anche quelle nuove, e a garanzia della trasparenza dell'informazione per i consumatori. Questo per noi significa tutelare i nostri prodotti e l'impegno degli agricoltori.
Adesso si parla di un'ulteriore apertura del mercato alle importazioni di riso, ma non sappiamo come il ministro Martina intenda proteggere il settore italiano da quest'ultima mossa. E' nostra ferma intenzione chiederlo direttamente a lui, perchè si prenda la responsabilità di spiegare agli agricoltori preoccupati come verranno tutelati i loro prodotti.

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