Villaggio Scifo, ennesimo scempio a Crotone!

Il villaggio in costruzione in Località Punta Scifo, a Crotone, rappresenta ai sensi della legge un insediamento di attività potenzialmente pregiudizievole per l’ambiente e per il paesaggio. Per questo ho chiesto attraverso un'interrogazione parlamentare un intervento del Governo in merito.
In tale area, da tempo, sono iniziati i lavori per la realizzazione di un complesso turistico-alberghiero composto da 79 bungalow con tanto di platea in cemento e servizi annessi, in spregio a quanto disposto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria nell'aprile 2014 e dal Piano Regolatore del Comune di Crotone, che aveva destinato l'area alla realizzazione di strutture ricettive facenti capo ad imprenditori agricoli che utilizzano la propria azienda a scopo di ospitalità per non oltre 30 posti letto.
Su alcune di queste opere è intervenuta la magistratura, che ha bloccato e sequestrato i lavori di sbancamento per la discesa a mare, ritenuti abusivi. La legge dispone che sono da intendersi come strutture da adibire ad attività agrituristica soltanto quelle che rivestono carattere di ruralità e che sono state realizzate esclusivamente per tale scopo, eppure si sta procedendo alla costruzione ex novo di strutture che potranno ospitare oltre 200 posti letto. Insomma, altre colate di cemento sopra una zona archeologica e nel bel mezzo di una riserva marina. Uno scempio peggiore di quello in atto nel parco archeologico di Capo Colonna.
Una seria valorizzazione delle bellezze della Calabria non può passare attraverso la cementificazione selvaggia, che raggiunge un solo risultato: la devastazione delle nostre bellezze naturali. Una seria pianificazione per rilanciare il turismo nella nostra regione deve avere come punto focale la rivalutazione dell'esistente. I nostri punti di forza sono racchiuse nei paesaggi incantevoli, che non possono essere devastati da orribili colate di cemento. Riteniamo che la costruzione del villaggio possa essere seriamente dannosa per l'area marina protetta. Per questo motivo abbiamo chiesto al Governo un pronto intervento sulla vicenda al fine di vietare la prosecuzione dei lavori.

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