Agricoltura: intervenire per frenare l'emergenza fitosanitaria

Il Governo adotti un piano coordinato con le regioni, in modo che, una volta identificata l'emergenza fitosanitaria e veterinaria, vi sia una struttura informatica che permetta agli agricoltori e allevatori il recepimento dell’allerta in tempo utile ma anche se non si ritenga urgente affrontare in maniera organica un'azione atta a prevenire l'intrusione nell'ambito dell'Unione europea di parassiti e fitopatie che rischiano seriamente di danneggiare ulteriormente il comparto agricolo e zootecnico e se non si ritenga urgente agire sul potenziamento della ricerca. È quanto ho scritto in un'interrogazione parlamentare presentata al Ministro dell'agricoltura Maurizio Martina. La produzione di vite, olio, agrumi, kiwi, castagne, miele in Calabria è minata da fitopatie aggressive, alcune anche nuove, che hanno falcidiato coltivazioni simbolo del 'made in Italy'. Ma anche gli allevatori calabresi di bovini stanno subendo danni gravissimi, con perdite di migliaia di capi per colpa della febbre catarrale, meglio nota come 'lingua blu', malattia infettiva che colpisce i ruminanti, compromettendone gravemente la salute. Queste vere e proprie piaghe che stanno colpendo l'agricoltura, sono l'effetto dei mutamenti climatici e le importazioni di prodotti agricoli che stanno provocando danni per oltre 500 milioni di euro ogni anno.
C’è bisogno di maggiore tempestività e di misure più importanti sul nostro territorio, perché parassiti e fitopatologie nuove si sviluppano rapidamente con enormi danni economici agli agricoltori e pesanti ripercussioni su habitat e paesaggio agrario di vaste aree. Le misure previste fino ad oggi per indennizzare i produttori colpiti sono deboli, per questo il M5S ha proposto misure puntuali per la gestione del rischio agricolo, misure, che saranno previste nel nuovo PSRN già in fase di approvazione in commissione agricoltura.

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