IMU AGRICOLA: pronti gli emendamenti del M5S per abolirla ma il PD deve sostenerli, basta chiacchiere!

L’assurda tassa, d’altronde incostituzionale nella sua formulazione, può essere soppressa grazie agli emendamenti dei parlamentari M5S della Commissione Agricoltura che chiedono ai colleghi del PD di passare dalle parole ai fatti, votandoli favorevolmente.

Sta destando scompiglio nell’intero settore primario l’introduzione dell’IMU rurale che gli agricoltori dovrebbero onorare il prossimo 16 dicembre. Per il M5S si tratta di una tassa assurda, contraria alla ragione, alla legge ed al buon senso. L’articolo 53 della Costituzione, infatti, dispone che ciascuno contribuisce alla spesa pubblica in base alle proprie capacità contributive, mentre l’IMU in questo caso viene modulata in base all’altitudine dei terreni.

Chi possiede un terreno che si estende su una superficie che per una parte si trova a 280 metri e per qualche centinaia di metri a 283 cosa fa? Può giustamente pensare di trovarsi dinanzi all’ennesima assurda legge italiana: verrebbe da dire ‘scherzi a parte’ ma qui, purtroppo è tutto serio! Per non parlare, poi, della violazione dello Statuto del contribuente che sancisce l’obbligo per le disposizioni tributarie di rispettare precisi termini ai fini dell’efficacia. Uno Statuto che vorremmo elevare al rango di norma costituzionale come previsto da una proposta di legge a prima firma Carla Ruocco (M5S). Questo per dare una leva ai contribuenti così da non essere schiacciati da Governi che tramite decreti legge bypassano i principi dello statuto stesso, come del resto è accaduto col il decreto ministeriale emanato lo scorso 28 novembre.

E il Partito Democratico cosa fa in tutto ciò? Si limita ad annunciare una semplice interrogazione per salvare le apparenze. Una semplice foglia di fico che lascia il tempo che trova. Il PD in Parlamento interroga il PD che governa: in pratica una farsa ai danni degli agricoltori. Noi abbiamo tre emendamenti alla Legge di Stabilità che è all’esame del Senato e il PD, se non vorrà dimostrarsi incoerente come suo solito, dovrà necessariamente sostenerli.

L’IMU sui terreni agricola permane una tassa illogica che serve solamente a fare cassa perché, dopo anni di politiche sconsiderate e volte ad usare le tasche dei contribuenti come bancomat, alla fine a pagare sono sempre gli stessi. Il decreto ministeriale, per giunta giunge alla fine di un anno fiscale difficile ed è prevedibile che molti comuni non riusciranno a mettersi in pari. Non si tiene conto, inoltre, che diversi comuni italiani si sviluppano anche in senso altimetrico e il rischio è che terreni molto vicini tra loro, ma appartenenti a comuni diversi paghino tasse differenti. Abbiamo cercato di scongiurare questo intervento durante la discussione del decreto sul Bonus Irpef della scorsa estate, ma tutti nostri tentativi sono rimasti inascoltati. Questo sarà un grosso, ulteriore, danno alla piccola agricoltura italiana del quale probabilmente il Governo non si è sufficientemente reso conto. La possibilità per rimediare c’è ma la responsabilità ora è dei parlamentari del PD.

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