Aethina Tumida: Stop all’eradicazione che ha generato troppi danni all'apicoltura

Ho depositato oggi un nuovo atto di sindacato ispettivo in merito ad “Aethina tumida” chiedendo, ancora una volta, che il Governo intervenga elaborando una strategia che preveda un intervento diretto sul coleottero, la limitazione del proliferare delle popolazioni tramite le trappole per il controllo degli adulti, i trattamenti larvicidi nonché l’utilizzo della lotta integrata non sussistendo più - secondo quanto affermato anche dal Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali in risposta all’interrogazione in commissione del M5S da tempo impegnato nella battaglia contro il parassita degli alveari discussa lo scorso 3 dicembre – i requisiti probabilistici e di convenienza economica per continuare a perseverare nel tentativo di eradicazione di Aethina Tumida, a fronte di danni oramai oltre la soglia di accettabilità ad apicoltura, agricoltura e ambiente; danni che mettono in ginocchio Calabria e Sicilia a seguito del blocco imposto lo scorso 12 dicembre dalla Commissione Europea sulle loro spedizioni di api, attrezzature e prodotti apicoli verso altri stati membri.

Ho chiesto, inoltre, al Ministro della Salute, competente sulla materia, “quali interventi sono stati messi in atto allo stato attuale al fine di attivare un regime di aiuto a favore degli apicoltori danneggiati da infestazioni di Aethina tumida” e se non ritenga opportuno, al fine di agevolare la riconversione delle aziende agricole apistiche, in deroga a quanto stabilito dalla decisione della commissione del 12 dicembre 2014, permettere il commercio delle attrezzature apistiche, sottoprodotti apicoli non trasformati, attrezzature apistiche, miele in favo per il consumo umano, esclusivamente a seguito di controllo ed eventuale rilascio della certificazione fitosanitaria da parte degli ispettorati fitosanitari competenti per territorio, nelle Regioni comprese nell'allegato alla decisione europea.

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