Trasbordo tranquillo, il governo rilanci Gioia Tauro e allontani la 'ndrangheta

Si sta svolgendo in tranquillità il trasbordo delle armi chimiche siriane dal cargo danese Ark Futura alla nave americana Cape Ray, in corso da stamani nel porto di Gioia Tauro. Dopo aver visitato il porto ed assistito alle prime fasi del trasbordo, in coerenza con l’impegno assunto nello scorso gennaio, di vigilare per la sicurezza della popolazione e del territorio, insieme a Dalila Nesci, Nicola Morra, Federica Dieni, Massimo Artini e Tatiana Basilio, ci recheremo anche controllare la centrale operativa di Reggio Calabria. La nostra presenza era dovuta per dare un segnale di vicinanza, istituzionale e personale, all’intera piana di Gioia Tauro e a tutta la regione, anche per liberare il campo da dubbi e paure. Abbiamo verificato che ci sono gli uomini, i mezzi e i percorsi di soccorso assicurati dal governo. Soprattutto, gli addetti ai lavori stanno procedendo con perizia e attenzione. Il nostro arrivo ha favorito la conferenza stampa istituzionale, in cui sono state fornite delucidazioni e ribadite garanzie sul trasbordo, a rasserenare quanti avvertivano una mancanza di notizie. Ciò significa che il controllo parlamentare è importante e utile.L'esito dell'operazione e' stato positivo e non sono stati rilevati rischi di alcun genere che si configurassero di livello superiore rispetto alle consuete operazioni che lo stesso Porto di Gioia Tauro ospita da anni. Da oggi ci dedicheremo tuttavia alla seconda fase, ovvero una stringente vigilanza sul processo di trasformazione tramite idrolisi che avverrà' sulla nave militare americana Cape Ray nel Mediterraneo.Da subito il governo dovrà iniziare a riconsiderare il porto e la piana di Gioia Tauro, con interventi forti contro la ‘ndrangheta e con misure che valorizzino il porto e risollevino l’economia del territorio, nel rispetto dell’ambiente.

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