Calabria pattumiera della 'ndrangheta

Il rapporto Ecomafie di Legambiente racconta di una ‪‎Calabria‬ sepolta dalla sporcizia mafiosa. Lo provano la gestione pericolosa dei rifiuti, il miliardo di euro per l’emergenza ambientale, le inchieste sullo smaltimento indiscriminato nel termovalorizzatore di Gioia Tauro, nelle discariche di Alli e Pianopoli, le indagini sui rapporti tra Leonia e il clan di ‘ndrangheta Fontana, le difficoltà delle Dda a istituire (per carenza di mezzi) procedimenti penali per reati ambientali riferibili alla ‘ndrangheta, le discariche degli appetiti privati e le mostruosità di Battaglina presso San Floro (Cz) e di Celico (Cs).
Auspichiamo l’approvazione della proposta di legge del Movimento Cinque Stelle sul reato di disastro ambientale, già in corso di esame. Servono nuovi strumenti normativi e il potenziamento degli organici della giustizia e delle forze dell’ordine.
I disastri e reati ambientali non sono da ascrivere soltanto alla ‘ndrangheta. Ci sono diverse aziende che ancora devono pagare per i danni da inquinamento alle popolazioni, spesso colpite da malattie mortali, nell’imperdonabile indifferenza del potere.

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