Interrogazione sui prodotti DOC e DOP calabresi


Ho depositato in questi giorni un’interrogazione a risposta in Commissione Agricoltura per chiedere al Ministro De Girolamo di intervenire attraverso misure di controllo più stringenti per garantire la qualità dei prodotti con marchio di denominazione di origine DOC e DOP prodotti in Calabria e confezionati in altre regioni italiane. Per ottenere tali marchi, il prodotto deve rispettare alcune regole di produzione restrittive, contenute nei disciplinari. Un prodotto con un marchio di Denominazione d’Origine (ad esempio i vini DOC), designa un prodotto di qualità, le cui caratteristiche sono direttamente connesse all’ambiente naturale in cui viene prodotto. Le recenti disposizioni europee, però, prevedono l'ampliamento a tutta l'Europa dell'ambito di confezionamento di alcuni prodotti tutelati dai marchi Doc e Dop, consentendo, ad esempio, al Vino Cirò di essere imbottigliato in altre regioni d’Italia. Tale procedura potrebbe facilitare il rischio di commercializzazione di prodotti stranieri spacciandoli come italiani e incorrere, quindi, in casi di contraffazione e di concorrenza sleale. Leggere sulle etichette che il Vino Cirò è stato imbottigliato in Veneto piuttosto che in altre regioni italiane, crea nel consumatore maggiore confusione e finisce per agevolare chi agisce nel mercato della contraffazione nascondendosi dietro le peculiarità di un prodotto tutelato dai marchi di qualità europei.
Il MoVimento Cinque Stelle da quando è in Parlamento si è battuto strenuamente per fermare la contraffazione dei prodotti agroalimentari, vera piaga del mercato ortofrutticolo italiano. L’impegno è dimostrabile attraverso le diverse proposte di legge presentate, come ad esempio la modifica degli articoli del codice penale e di procedura penale in materia di contraffazione e la proposta di modificare la normativa in materia di etichettatura. Inoltre, depositando diverse risoluzioni in commissione, abbiamo chiesto al Governo di impegnarsi alla predisposizione di un codice unico del vino che raccolga tutta la legislazione in materia vinicola al fine di agevolare gli operatori del settore tutelando la qualità dei prodotti. Con le stesse finalità abbiamo proposto al Governo di giungere ad una razionalizzazione degli enti preposti ai controlli per aumentare la loro efficienza. Ovviamente continueremo a vigilare su questi temi anche attraverso la nostra partecipazione alla commissione parlamentare d'inchiesta sempre merito alla contraffazione.
Bisogna tutelare quegli imprenditori agricoli che ogni giorno si impegnano a lavorare rispettando le normative europee volte a tutelare la qualità dei prodotti tipici per mantenere la concessione dei marchi di qualità, soprattutto relativi alla denominazione di origine. Il Vino di Cirò ed il caciocavallo silano, possono essere confezionati o in alcuni casi addirittura prodotti in altre regioni italiane e questo potrebbe creare confusione nei consumatori e sofisticazioni dei prodotti, incrementando la possibilità di contraffazione e creando una pubblicità negativa sulla qualità, rendendo vani gli sforzi di quegli imprenditori agricoli che lavorano ogni giorno per portare alta la bandiera delle nostre produzioni regionali. Nell’interrogazione non si chiede un intervento sulle norme contenute nei disciplinari che, nel regolamentare la produzione, consentono il confezionamento al di fuori dei confini regionali ma, più semplicemente, si chiedono controlli più stringenti al fine di ridurre i rischi di contraffazione ed evitare che aumenti il pericolo di concorrenza sleale. Il nostro scopo è quello di difendere il più possibile le produzioni di qualità a livello regionale. La Calabria possiede nelle proprie tradizioni culinarie e nei frutti della terra, una base solida su cui costruire la nostra economia. Bisogna investire sulle ricchezze del nostro territorio e fare della Calabria un punto di riferimento sinonimo di qualità dei suoi prodotti agricoli. Deve essere la provenienza il nostro punto di forza e bisogna concentrare i nostri sforzi per promuovere il consumo di prodotti al 100% calabresi. L’interrogazione è stata presentata prestando attenzione alle preoccupazioni espresse dai produttori calabresi e dalle associazioni di categoria, i quali sostengono che estendere l'ambito di confezionamento del vino e di altre produzioni tutelate dai marchi d'origine possa compromettere la qualità dei prodotti.

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